A 'sto giro me l'hanno fatta: son stata fregata!
L'altra volta svenni al giorno 8 del primo ciclo. Ero al mercato con
la mamy al mercato e mi salvarono i miei angeli custodi "Paul" e "mio
fratello". Stavolta son svenuta al giorno 7. Così, senza preavviso, a
peso morto, da sola in un negozio.
Ho chiappato una ginocchiata sul pavimento... roba da urlo!!!
Quando ho ripreso i sensi e mi son trovata in mezzo al negozio a gambe
ritte... ho versato anche due lacrimucce... Ma non perché ho avuto
paura, figuriamoci, in vita mia son svenuta migliaia di volte e
ovunque! Ho pianto perché mi son sentita come... spogliata, nuda,
vulnerabile, sotto gli occhi di tutti i clienti del negozio. E mi sono
vergognata, mi sono sentita fuori posto, mi sono imbarazzata e
dispiaciuta di avere creato disturbo.
Poi è passato tutto, sia il malessere che la vergogna.
Rimangono le ginocchia indolenzite... Forse dovrei seriamente pensare
di cominciare ad andare in giro con le ginocchiere... ;-)

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  1. Chi se ne frega della gente ,ti sei rialzata?    Li hai salutati?    Ti mando un grandissimo bacio.    nicol

  2. Vediamo il lato positivo. Meglio il ginocchio della capoccia. Meglio in un negozio che nel deserto. Però hai ragione, quando vai a zonzo senza body (nel vero senso del termine) guard metti le ginocchiere. Se vuoi te ne mando un paio di quelle che Ceci usa a pallavolo. Bucate e puzzolenti :-).
    Besos piccina. Milva

  3. Accidenti Anna Lisa!

    Posso capire il senso di frustrazione scatenato dallo svenire in un luogo pubblico perchè mi è capitato più di una volta durante gli attacchi di cefalea…

    Comunque, nel dubbio, io mi procurerei un paio di ginocchiere e un caschetto da ciclista…

    Un bacio grande grande!

  4. anche io mi sono svenuta un po' ovunque…A lezione in facolta' in mezzo a 300 fututi ingegneri, in Chiesa, al ristorante mentre lavoravo con un vassoio di caffè in mano che è volato su un cliente…non ti preoccupare!!!e cmq…si', le ginocchiere e  il casco potrebbero essere utili 🙂
    T abbraccio
    IrenA

  5. Posso capire un pochino il disagio.
    A me capita di cadere non di svenire, inciampo, mi ingarbuglio da sola con i piedi, sono distratta, e viaaaa che vado.
    Provo sempre un senso di vergogna anch'io, soprattutto quando un passante mi aiuta a risollevarmi o a chiedermi come sto, o a raccimolare le cose volate via.
    E' inspiegabile questa cosa, perchè quando cado insieme a qualche amica rido come una deficiente, mah mistero della mente.

    Penso che i primi caldi e la pressione un po'  bassa facciano il loro sporco lavoro, perfavore cerca di uscire sempre con qualcuno o corazzati!!!!!!!!!
    Va' che scherzo, un abbraccione
    4  p

  6. Indubbiamente anche i primi caldi hanno influito… ma assolutamente non devi vergognarti! A me una volta è capitato in treno: non sono caduta solo perchè eravamo pigiati tipo sardine e non c'era lo spazio fisico per farlo…
    L'importante è che tu non ti sia fatta male seriamente. Spero che non ricapiti, ma mi unisco a chi ti ha consigliato di… cercare di andare in giro accompagnata (stiam più tranquilli tutti!!). 

  7. io l'ultima volta dal dentista…e non ero io quella sulla poltrona… e poi altre volte e se ci penso mi viene da ridere anche se in quei momenti mi sono sentita a disagio.
    Marilisa.

  8. sai..una flebo di sassicaia e saresti decollata subito !!! un abbraccio !! Franco da Alassio.

  9. Ciao tesoro,scusa questa mia confidenza ma mia figlia ha la tua stessa età ed è il mio tesoro,come potrei considerarti diversamente!?Voglio raccontarti un piccolo aneddoto su mio padre che ora non c'è più.Lui ormai anziano e con molti problemi di salute avrebbe dovuto stare in casa ma la sua indole era quella di uscire di casa appena poteva.Noi figli preoccupati cercavamo di dissuaderlo anche perchè avevamo paura che cadesse per strada perchè era soggetto ai capogiri.Lui sai cosa ci rispose?Naturalmente in dialetto piemontese "se rubatu ai sarà quaidùn cam  tira sù", tradotto "se cado ci sarà qualcuno che mi tira sù".Ecco questa è la filosofia del mio pensiero per te,non ti vergognare perchè c'è nulla di cui vergognarsi.Un abbraccio da nonno Eugenio

  10. Cara Anna, il blog di La Stampa,oggi, ha permesso anche a me di ‘conoscerti’ (anche se non ho ancora letto quanto scrivi ogni guiorno ). Da oggi hai un nuovo amico. Se rieco a comunicare, viste le mie scarse capacità di utilizzo PC, sappi che ho capito che sei straordinaria, ed anche alla mia età ho tanto da imparare da te. Umba.

  11. Ti ammiro per come stai affrontando questa esperienza, ti ammiro per come leggendoti appari una donna grintosa, con le "palle", ti ammiro per come ti poni con gli altri, ti ammiro per come lotti, per come affronti la vita.
    Ti ringrazio per avermi dato la forza di uscire dal mio male oscuro, dalle mie paure, dai miei pianti inconsolati, per le mie paure ….
    Oggi qui in Valle Maira splende il sole …. lo devo alle tue parole!
    Grazie!

    Rita Q.
    Valle Maira Cn

  12. Buongiorno Anna,

    grazie alla Stampa ti ho conosciuta e potuto apprezzare un diverso modo di affrontare le malattia o in generale le varie difficoltà che la vita ci "regala".

    Grazie per la massima di Shakespeare: “Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.” e grazie anche al nonno dell'anonimo "se cado ci sarà qualcuno che mi tira sù"."

    Al contrario i miei genitori mi hanno cresciuta con questa massima "se cadi rialzati da solo non contare su gli altri".

    Grazie di cuore ed un abbraccio fortissimo, Gianna

  13. pensa che io non esco per paura degli attacchi di panico…di fronte a te sono una nullita',sei piu' forte del cancro ,prega e sconfiggilo…
    con ammirazione.
    andrea.

  14. annastaccatolisa,sei una iniezione di energia e stamani sono contento di aver fatto la tua conoscenza.E´ strano scrivere a chi nn si conosce ma sento un senso di appartenenza a questa umanitá che traspare dalle tue parole. Ti puó sembrare strano ma mi rallegra aprire il blog e cercare i tuoi pensieri i tuoi scritti, le tue dolcissime imprecazioni, a volte:
    Probabilmente nn ci conosceremo mai dato che io abito a berlino e tu in toscana, ma ti sono vicino col cuore aldilá della distanza, del sesso dell' etá, dell'esperienza che ci separa. Sei un regalo in questa vita fatta di cose mediocri e sentimenti rappezzati e stirati. Ti penseró durante la mia giornata, come ad un'amica conosciuta da sempre e che nn sapevo esistesse da qualche parte. Grazie in anticipo se mi permetterai di esserti amico. un grande abbraccio, forte, fortissimo e se me lo permetti, te lo diró….ti voglio bene, amica mia sconosciuta che da sempre portavo dentro senza saperlo. stay in touch, io lo faró.marino da berlino

  15. Annastaccatolisa, che fortuna. L'alibi, dico. L'alibi delle cadute. A me capita frequentemente tanto da sentirmi chiedere da mio marito "Ma fai uso di qualche psicofarmaco di cui non sono a conoscenza?". L'ultima è stata rovinosa. Gomito fratturato e 40 giorni di gesso. Caduta da ferma: afflosciata e lucida come un sacco di patate. Ma posso vantare anche due cadute con passeggino entrati in fallo sull'asfalto bucato, entrambe per proteggere la prole e qualche scivolone nella piazza principale. Ciao donna coraggiosissima.

  16. Cara AnnastaccatoLisa,
    ho appena letto di te, ci ha fatte conoscere La Stampa – che per questo ringrazio -;le tue parole, i tuoi racconti, mi hanno lasciato senza parole: quanta forza, quanta tenacia! Continuerò a seguirti d'ora in poi e farò il tifo per te..sei grande!

    Silvia

  17. Ciao ragazza ! La vuoi una nonna virtuale.?
     Me voila !
    Disponibile 24 su 24. esperta asciugatrice di lacrine, cobndivide sorrisi, cose serie e stupidita. Dopo il lungo cammino, mi à avanzato tanto amore. se lo vuoi…E' TUO. -www.remucci.blogspot.com

  18. Ciao Anna, meglio uno scivolone concreto che crea un comprensibile disagio momentaneo piuttosto che uno scivolone morale di cui vergognarsi per sempre ! Mi piace il tuo diario, mi assorbe, mi permette un partecipazione intensa, Un bacio.

  19. Ciao Anna Lisa, come butta oggi ? Si è attenuata la girandola di nuovi amici che vogliono darti e chiederti affetto ? Io ti ricordo che sono la nonna virtuale e disponibile 24 h su 24. Se vuoi scrivere remucci@alice.it. Se vuoi telefonare 348/7122723. Buona serata Anna Lisa.da nonna renata

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  1. Chi se ne frega della gente ,ti sei rialzata?    Li hai salutati?    Ti mando un grandissimo bacio.    nicol

  2. Vediamo il lato positivo. Meglio il ginocchio della capoccia. Meglio in un negozio che nel deserto. Però hai ragione, quando vai a zonzo senza body (nel vero senso del termine) guard metti le ginocchiere. Se vuoi te ne mando un paio di quelle che Ceci usa a pallavolo. Bucate e puzzolenti :-).
    Besos piccina. Milva

  3. Accidenti Anna Lisa!

    Posso capire il senso di frustrazione scatenato dallo svenire in un luogo pubblico perchè mi è capitato più di una volta durante gli attacchi di cefalea…

    Comunque, nel dubbio, io mi procurerei un paio di ginocchiere e un caschetto da ciclista…

    Un bacio grande grande!

  4. anche io mi sono svenuta un po' ovunque…A lezione in facolta' in mezzo a 300 fututi ingegneri, in Chiesa, al ristorante mentre lavoravo con un vassoio di caffè in mano che è volato su un cliente…non ti preoccupare!!!e cmq…si', le ginocchiere e  il casco potrebbero essere utili 🙂
    T abbraccio
    IrenA

  5. Posso capire un pochino il disagio.
    A me capita di cadere non di svenire, inciampo, mi ingarbuglio da sola con i piedi, sono distratta, e viaaaa che vado.
    Provo sempre un senso di vergogna anch'io, soprattutto quando un passante mi aiuta a risollevarmi o a chiedermi come sto, o a raccimolare le cose volate via.
    E' inspiegabile questa cosa, perchè quando cado insieme a qualche amica rido come una deficiente, mah mistero della mente.

    Penso che i primi caldi e la pressione un po'  bassa facciano il loro sporco lavoro, perfavore cerca di uscire sempre con qualcuno o corazzati!!!!!!!!!
    Va' che scherzo, un abbraccione
    4  p

  6. Indubbiamente anche i primi caldi hanno influito… ma assolutamente non devi vergognarti! A me una volta è capitato in treno: non sono caduta solo perchè eravamo pigiati tipo sardine e non c'era lo spazio fisico per farlo…
    L'importante è che tu non ti sia fatta male seriamente. Spero che non ricapiti, ma mi unisco a chi ti ha consigliato di… cercare di andare in giro accompagnata (stiam più tranquilli tutti!!). 

  7. io l'ultima volta dal dentista…e non ero io quella sulla poltrona… e poi altre volte e se ci penso mi viene da ridere anche se in quei momenti mi sono sentita a disagio.
    Marilisa.

  8. sai..una flebo di sassicaia e saresti decollata subito !!! un abbraccio !! Franco da Alassio.

  9. Ciao tesoro,scusa questa mia confidenza ma mia figlia ha la tua stessa età ed è il mio tesoro,come potrei considerarti diversamente!?Voglio raccontarti un piccolo aneddoto su mio padre che ora non c'è più.Lui ormai anziano e con molti problemi di salute avrebbe dovuto stare in casa ma la sua indole era quella di uscire di casa appena poteva.Noi figli preoccupati cercavamo di dissuaderlo anche perchè avevamo paura che cadesse per strada perchè era soggetto ai capogiri.Lui sai cosa ci rispose?Naturalmente in dialetto piemontese "se rubatu ai sarà quaidùn cam  tira sù", tradotto "se cado ci sarà qualcuno che mi tira sù".Ecco questa è la filosofia del mio pensiero per te,non ti vergognare perchè c'è nulla di cui vergognarsi.Un abbraccio da nonno Eugenio

  10. Cara Anna, il blog di La Stampa,oggi, ha permesso anche a me di ‘conoscerti’ (anche se non ho ancora letto quanto scrivi ogni guiorno ). Da oggi hai un nuovo amico. Se rieco a comunicare, viste le mie scarse capacità di utilizzo PC, sappi che ho capito che sei straordinaria, ed anche alla mia età ho tanto da imparare da te. Umba.

  11. Ti ammiro per come stai affrontando questa esperienza, ti ammiro per come leggendoti appari una donna grintosa, con le "palle", ti ammiro per come ti poni con gli altri, ti ammiro per come lotti, per come affronti la vita.
    Ti ringrazio per avermi dato la forza di uscire dal mio male oscuro, dalle mie paure, dai miei pianti inconsolati, per le mie paure ….
    Oggi qui in Valle Maira splende il sole …. lo devo alle tue parole!
    Grazie!

    Rita Q.
    Valle Maira Cn

  12. Buongiorno Anna,

    grazie alla Stampa ti ho conosciuta e potuto apprezzare un diverso modo di affrontare le malattia o in generale le varie difficoltà che la vita ci "regala".

    Grazie per la massima di Shakespeare: “Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.” e grazie anche al nonno dell'anonimo "se cado ci sarà qualcuno che mi tira sù"."

    Al contrario i miei genitori mi hanno cresciuta con questa massima "se cadi rialzati da solo non contare su gli altri".

    Grazie di cuore ed un abbraccio fortissimo, Gianna

  13. pensa che io non esco per paura degli attacchi di panico…di fronte a te sono una nullita',sei piu' forte del cancro ,prega e sconfiggilo…
    con ammirazione.
    andrea.

  14. annastaccatolisa,sei una iniezione di energia e stamani sono contento di aver fatto la tua conoscenza.E´ strano scrivere a chi nn si conosce ma sento un senso di appartenenza a questa umanitá che traspare dalle tue parole. Ti puó sembrare strano ma mi rallegra aprire il blog e cercare i tuoi pensieri i tuoi scritti, le tue dolcissime imprecazioni, a volte:
    Probabilmente nn ci conosceremo mai dato che io abito a berlino e tu in toscana, ma ti sono vicino col cuore aldilá della distanza, del sesso dell' etá, dell'esperienza che ci separa. Sei un regalo in questa vita fatta di cose mediocri e sentimenti rappezzati e stirati. Ti penseró durante la mia giornata, come ad un'amica conosciuta da sempre e che nn sapevo esistesse da qualche parte. Grazie in anticipo se mi permetterai di esserti amico. un grande abbraccio, forte, fortissimo e se me lo permetti, te lo diró….ti voglio bene, amica mia sconosciuta che da sempre portavo dentro senza saperlo. stay in touch, io lo faró.marino da berlino

  15. Annastaccatolisa, che fortuna. L'alibi, dico. L'alibi delle cadute. A me capita frequentemente tanto da sentirmi chiedere da mio marito "Ma fai uso di qualche psicofarmaco di cui non sono a conoscenza?". L'ultima è stata rovinosa. Gomito fratturato e 40 giorni di gesso. Caduta da ferma: afflosciata e lucida come un sacco di patate. Ma posso vantare anche due cadute con passeggino entrati in fallo sull'asfalto bucato, entrambe per proteggere la prole e qualche scivolone nella piazza principale. Ciao donna coraggiosissima.

  16. Cara AnnastaccatoLisa,
    ho appena letto di te, ci ha fatte conoscere La Stampa – che per questo ringrazio -;le tue parole, i tuoi racconti, mi hanno lasciato senza parole: quanta forza, quanta tenacia! Continuerò a seguirti d'ora in poi e farò il tifo per te..sei grande!

    Silvia

  17. Ciao ragazza ! La vuoi una nonna virtuale.?
     Me voila !
    Disponibile 24 su 24. esperta asciugatrice di lacrine, cobndivide sorrisi, cose serie e stupidita. Dopo il lungo cammino, mi à avanzato tanto amore. se lo vuoi…E' TUO. -www.remucci.blogspot.com

  18. Ciao Anna, meglio uno scivolone concreto che crea un comprensibile disagio momentaneo piuttosto che uno scivolone morale di cui vergognarsi per sempre ! Mi piace il tuo diario, mi assorbe, mi permette un partecipazione intensa, Un bacio.

  19. Ciao Anna Lisa, come butta oggi ? Si è attenuata la girandola di nuovi amici che vogliono darti e chiederti affetto ? Io ti ricordo che sono la nonna virtuale e disponibile 24 h su 24. Se vuoi scrivere remucci@alice.it. Se vuoi telefonare 348/7122723. Buona serata Anna Lisa.da nonna renata

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