Mercoledì scorso mi hanno messo il microchip.
L’antitaccheggio.
Il gioiello imPORTante.
La microspia à PORTer.
Chiamiamolo come ci pare.
E, checché ne dica la mia amica Anna e tutti quelli che l’hanno già messo, io non posso dire di non aver sentito niente. Anzi.
Sarà che, come mi hanno già spiegato più di una volta, tutto il cortisone che ho preso mi ha reso più sensibile al dolore; sarà che la mia giugulare non era così felice di accogliere un corpo estraneo; sarà che la mia soglia del dolore è pressoché ridicola, può darsi.
Fatto sta che l’anestesia brucia daffffappppppaura e anche dopo non è che non senti proprio nulla…
Comunque io, in sala operatoria, mi sono messa a cantare.
O.O
Sì, a cantare. Ganzo no? O meglio, più che un canto era un mugolio, magari anche poco piacevole per la dottoressa e l’infermiera (stupite da questa mia reazione alquanto insolita!), ma chi se ne frega, a me è servito per distrarmi e pensare un po’ meno alle manovre che stavano facendo nel mio petto e nel mio collo, dato che quando ho chiesto un sedativo, un calmante, qualunque cosa per stordirmi un po', mi hanno risposto picche.
Dr.ssa: “adesso Anna Lisa sistemiamo il port”.
A_L: “no! Un attimo!”
Dr.ssa e inf.: “che c’è? Che succede? Che hai? Dicci! Vuoi che ci fermiamo un secondino?”
A_L: “no no, tutto a posto. Vorrei solo vederlo.”
D. e inf: “che cosa?”
A_L: “il port! Voglio vedere che cos’è che mi mettete, com’è fatto.”
O.O
E così, sempre più stupite, mi hanno tolto tutti i telini sterili dalla faccia, fatto vedere il gioiello e poi me l’hanno messo.
D.: “prima di metterti i punti ti facciamo una “foto” per verificare che sia messo bene ;-)”
A_L: “ok”
E si allontanano.
Sento il rumore della radiografia.
Poi un altro.
Poi un brusio.
Parlano sotto voce. Si consultano. Chiamano un’altra dottoressa. Parlano. Ma parlano sotto voce.
Ho pensato: “stai a vedere dove me l’hanno piantato ‘sto cavolo di port”.
E invece dopo un po’ viene la dottoressa da me e mi fa: “Anna Lisa, ma fai fatica a respirare?”
A_L: “Sì, abbastanza, ma in questo momento no, stia tranquilla”
D.: “ma lo potevi dire, no?”
Inf: “no no, ma lei l’ha detto! Quando le ho chiesto se aveva bisogno dell’ossigeno mi ha risposto <<forse… basta che sia vicino, nel caso chiedo…>>”
A_L: “infatti… Ma… perché dottoressa? Che succede?”
D.: “hai un versamento pleurico nel polmone molto importante. Adesso ti mettiamo i punti e poi ti mandiamo a fare una radiografia in piedi per verificarne la quantità”
A_L: “uhm”
 
E così mercoledì pomeriggio mi hanno ricoverato d’urgenza perché avevo tre quarti di polmone completamente allagati.
 
Giovedì mattina toracentesi (=aspirazione del liquido pleurico). E due!
Per fortuna questa roba non è dolorosa. Ecco, preferisco farmi infilare un ago in un polmone che non mettere il port! Pensa un po’!
Aspira, aspira… mi hanno tolto una bordolese di pipì di bestiaccia.
750 ml di liquido pleurico, se vogliamo essere un po’ più tecnici, ecco.
Cazzarola… e ci credo che respiravo male!!!
Mamma mia…
 
Tornata in stanza mi sono riposata un po’ e poi sono venute le infermiere a medicarmi il port.
Dopodiché, tanto per non perder tempo, mi hanno attaccato la chemio, anticipandola dal venerdì al giovedì visto che ero già là. Ma sì, meglio.
Nel pomeriggio dimissioni.
 
E, tornata a casa, che cosa fa una con i punti sul collo e sul petto, a cui è stato aspirato il liquido dal polmone la mattina stessa, con la chemio in circolo da un paio d’ore?!?!
Eh?
Che cosa potrebbe fare?
Organizzare una festa a sorpresa a casa propria per festeggiare il compleanno di “Qualcuno”!!!
Telefonate e messaggi vari agli invitati e poi sono uscita a comprare festoni, candeline, forchettine, dolci, biscotti, ecc. ecc.!
E così, verso le nove e mezzo di sera, a casa mia eravamo in una ventina di persone. “Qualcuno” era meravigliosamente sorpreso e felice come non lo vedevo da tempo.
C’erano (quasi) tutti i nostri più cari amici: la “Babybaby” e la Petra, “D&D”, la “CdM”, Fede e il piccolo Jacopo, la “Giuliadottore” e “Leodellagiuliadottore”, la “Figliaminore” e la “Figliamaggiore”. Poi, ovviamente, c’eravamo io e la mamy. I miei zii. E poi… e poi… i genitori di Qualcuno, la sorella di Qualcuno, il fratello di Qualcuno, la cognata di Qualcuno, il cugino di Qualcuno e il miglior amico di Qualcuno!!! Non è bellissimo?!?!
E un’altra cosa bellissima è che la mamy e la famiglia di Qualcuno… non si erano mai visti e conosciuti prima!!!
Adesso, invece, siamo una vera, grande e bella famiglia.

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