RM

Ieri son stata a Modena a fare la risonanza magnetica alla schiena.

E' incredibile quanto mi senta "a casa" in quell'ospedale! Davvero! Nonostante tutte le sofferenze che ho vissuto là dentro, a me quel posto piace, mi ci sento bene, protetta, quasi in famiglia!
Sarà perché ho stretto amicizia con un sacco di persone, sarà che ho molti ricordi legati a tanti posti, a tanti angolini diversi del policlinico e tornarci è un po' rivivere certi momenti… Non so… Fatto sta che ci torno sempre volentieri. Non riesco a legare a quel posto dei brutti ricordi, no, solo cose belle. E' come se tutto il brutto che ho passato là dentro l'avessi cancellato.

E anche ieri è stato bello: ho pranzato con lo psicologo, ho incontrato un sacco di "tassisti" con cui ho fatto un bel po' di chiacchiere perché anche loro si ricordavano di me e son stati molto carini, ho passato un po' di tempo con una mia amica (una persona meravigliosa, volontaria all'interno dell'ospedale, con la quale ho stretto una forte amicizia nonostante la differenza di età – lei ha 58 anni – e con la quale ci sentiamo e vediamo regolarmente). Bello, bello!

Per quanto riguarda la risonanza… beh, a parte la difficoltà nel trovarmi una vena per il contrasto (buca di qua, buca di là… uff…), a parte il dover indossare quel cavolo di camice indecente e antiestetico abbestia, a parte il casino che fa quel macchinario che, nonostante ti diano le cuffie (a Pisa davano i tappi monouso e, sinceramente, li preferisco, anche per una questione di igiene, ma va beh), ti rincoglionosce da morire, a parte il freddo che ho patito dentro quel tunnel… a parte tutto una cosa positiva c'è: ho saputo subito che cosa c'è che non va nella mia schiena. Ero nello spogliatoio che mi stavo rivestendo per andare via, l'infermiera mi aveva già tolto l'ago e mi aveva detto che avrebbero consegnato il referto ai miei oncologi, sento bussare.
"Sì?!!?"
"Anna Lisa sei sempre lì?"
Era il dottore che mi ha fatto la RM.
"Sì" e apro.
"Ti volevo chiedere una cosa prima che tu vada via"
"Mi dica" Pa-panico, pa-paura.
"Hai preso cortisonici?"
"DAFFAPPAURAAAAA!!!"
O_O
"Ehm… volevo dire sì… tanto cortisone e per tanto tempo… Sono più di due anni che prendo il cortisone e spesso in dosi molto… importanti, diciamo! Anche adesso lo sto prendendo, ma finalmente in dosi molto ridotte."
"Ah, ok, allora si spiega tutto. Hai due vertebre avvallate, probabilmente per colpa di tutto il cortisone che hai preso e il dolore che senti è più che giuistificabile. Può darsi che fra qualche mese passi così come può darsi che diventi sempre più invalidante. In tal caso c'è da pensare ad un intervento di vertebroplastica."

Benissimo.
Così adesso sappiamo quale altro danno mi ha fatto il cortisone.
Ma vaff…
E da ieri il mio mal di schiena è aumentato terribilmente, come se le mie vertebre avessero sentito il medico pronunciare la parola "invalidante"!!!
Infatti non riesco a muovermi, non cammino, sono inchiodata a letto.
Non posso nemmeno mettermi su un fianco perché schiaccio i miei bronchi e ritornano i "famosi" rumori che non mi fanno respirare.
Il "bozzolo" sulla coscia destra non intende sgonfiarsi e, anzi, mi fa anche male.
E sono gonfia, sempre terribilmente gonfia.
Insomma, una tragedia.

E ieri sera, nel letto, fra un pianto e l'altro, mi è tornata in mente Alessandra, la mia amica-compagna di stanza. Mi è venuta in mente quella sera in cui, parlando come tante altre volte della nostra malattia, lei mi confessò di sperare di cronicizzare la malattia e io le confessai di sperare di guarire. Come cambiano le cose… Se solo avessimo saputo o anche solo immaginato quello che ci sarebbe successo di lì a poco… Lei è morta, mentre io sto ancora lottando e soffrendo. E adesso sono io a sperare di cronicizzare la malattia, ma spero anche di riuscire ad avere una vita un po' più normale.
A volte vorrei poterci riparlare. Lei capiva. Lei era l'unica che capiva, l'unica. Vorrei poterle dire di quanto sono stanca di questa vita, vorrei poterle dire che mi sembra di non ricordare più com'è la vita da sani. E' come se fossi sempre stata malata… Vorrei potermi confrontare con lei come abbiamo fatto tante volte. Vorrei poter ridere con lei, prenderci in giro…
Mi ricordo quando le dicevo "Ale, stai zitta, stai dicendo delle stronzate e non te ne rendi conto" perché era sotto morfina e lei rideva…
Vorrei poter andare nella sala d'apetto del reparto, in piena notte, a chiacchierare con lei. Tutti dormivano e noi eravamo lì, a chiacchierare, a mangiare biscotti e a bere pepsi, come se fosse festa…
Ma mi ricordo anche di quanto stava male.
E mi dico che non è giusto. Non è giusto che abbia sofferto tanto, non è giusto che sia morta, non è giusto che io continui a star male così.
Non dico di voler guarire, ho capito che non posso, ma voglio stare meglio, voglio avere una vita un po' più normale, almeno un po'…
Mi accontenterei di riuscire a fare le scale. Mi accontenterei di smettere di prendere pasticche e punture, già questo mi farebbe sentire meno malata. Mi accontenterei di vedermi sgonfiare almeno un pochino, mi darebbe la forza per uscire un po'. Mi piacerebbe andare a bere qualcosa in un pub una sera, non so più da quant'è che non lo faccio. Mi piacerebbe poter anche solo pensare di tornare a lavoro, mi sentirei più normale. Mi piacerebbe non vegognarmi. Mi piacerebbe essere meno triste. Mi piacerebbe essere meno incazzata. Mi piacerebbe avere un motivo per alzarmi presto la mattina. Mi piacerebbe non far soffrire più la Mamy e Qualcuno. Mi piacerebbe vivere i miei 32 anni in modo semplice, senza grosse pretese.
E invece no, niente di tutto questo.
Da più di due anni la mia vita è così e mi domando per quanto tempo ancora dovrò lottare.

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18 commenti

  1. ciao anna….sto scrivedno un libro per la mia mamma che purtroppo non ce l'ha fatta,un libro sul cancro,sul coraggio,sul dolore….voglio raccontare,lo devo a lei,lo devo a chi tutti i giorni sta combattendo….
    tu non puoi nn esserci….vorrei chiederti una frase,una parola…quello che vuoi…ma ti voglio nelmio libro….
    anche se nnc conosciamo,tu sei mia amica,io vivo con te tutto quello che t capita….per questo per me è cosi importante averti nella mia storia…semplice ma vera.
    ti ringrazio in anticipo e se vuoi mandarmi qualcosa in pvt t lascio la mia mail…

    ciao annalisa…sono con te,sempre!
    alessia

    iaia7787@katamail.com

  2. vorrei poter trovare una parola di conforto.
    è durissima per te, e non ci sono frasi che possano farti sentire meglio, non fisicamente.
    ma.
    sì, proprio ma.
    ma non vergognarti per piacere.
    non ne hai motivo.
    in questo momento forse l'estetica del tuo corpo non risponde ai canoni standard, ma è bello leggerti, sei una persona intelligente, lo si percepisce in modo netto dai tuoi messaggi.
    la tua bellezza arriva da dentro.
    poi quando avrai smaltito il cortisone tornerà anche la normalità del tuo corpo.
    esci comunque, non negarti ciò che riesci a fare per paura degli sguardi altrui. tanto sono sempre e solo di due tipi: di simpatia, che scaldano, opppure stornati troppi in fretta, di chi ha paura. tu accetta solo i sorrisi.
    un abbraccio, anna
    (da fe)

  3. una cosa dicevo sempre a mio padre in queste settimane, giusto un anno fa: hai il diritto di essere incazzato papà, con il destino, con dio o chi per esso. hai diritto di essere spaventato, hai diritto di piangere anche davanti a me, la tua bambina, hai diritto di avere paura, hai diritto di farti prendere dallo sconforto, di chiederti perchè è toccato proprio. te… e anche tu ce l'hai. Un abbraccio

  4. Continuo a leggerti sperando sempre di trovare la buona notizia, la speranza che si accende forte e seriamente e non smetterò mai di leggerti perchè per me quella speranza è sempre viva e concreta.
    A volte è difficile trovare le parole per commentarti ma il cuore quello è sempre lì accanto a te.

  5. Cara,
    lotterai ancora fino a che ce ne sarà bisogno. E con la voglia di vivere che hai troverai la forza di lottare anche quando ti sembrerà di non avere più risorse fisiche o mentali.
    Anche continuare a scrivere i tuoi pensieri, a non lasciarti schiacciare dallo sconforto e dalla solitudine è un modo di lottare.

    Anche il blog è un modo per dar spazio alla vita, ai tuoi bisogni, a te stessa.
    Scusa la banalità.

    Un abbraccio
    @nna

  6. Lo capisco che sei stanca, stanca davvero e ti chiedi perchè… non c'è risposta, purtroppo, se non nella fede, credo. Perchè la sofferenza? E' un anno che me lo chiedo e ora come ora, l'unica risposta è che non c'è risposta, solo accettazione che, però, può essere moderatamente serena se si ha la fede e si guarda la croce. Mia cara, io soffro con te e vorrei che tu davvero sentissi il mio affetto… Ecco,io ho trovato un senso nello scoprire la solidarietà umana e l'importanza di condividere emotivamente il nostro travaglio. Di più non so dire.

  7. vorrei che tutti i tuoi vorrei diventassero realta'…

    …e Dio solo sa quello che sarei disposta a fare affinchè tutte le sue sofferenze svanissero….

    purtroppo sono  una semplice persona che nonostante si sforzi tanto, riesce solo a volerti bene, tanto bene….

    t abbraccio
    i.A

  8. Ciao,
    Ti scrive uno che sà cosa stai passando perchè ha fatto un cammino parallelo al tuo, e ha lasciato anche un pezzo del suo corpo durante il percorso, a costo di uscirne.

    Dicono che dopo, ti senti più forte, ti senti un leone, perchè le difficoltà della vita sono niente in confronto a quello che hai passato.

    Per me non è stato così. Paradossalmente si stava meglio quando si stava male. Tutto il mondo pareva più "umano", come dovrebbe essere. Le persone erano cordiali, e non come adesso, che per strada non sanno cosa hai passato, e se non accelleri immediatamente quando diventa verde ti urlano, ti salterebbero addosso, per strada ti urtano se tu non ti sposti, ti sbattono la porta in faccia quando cerchi lavoro perchè non hai abbastanza esperienza, esperienza che non hai potuto fare perchè eri a fare 3 ore tutte le mattine di iniezioni di chemioterapici neurotossici, passando i pomeriggi con un innaturale torpore e con il freddo addosso, che neanche 4 piumoni facevano passare, con la pelle solcata da righe nerastre (macchie allergiche del fegato, dice il dottore) che ancora oggi si vedono (sembro l'uomo tigre), coi dolori alle ossa e senza capelli.

    Si, il guarire è un ritorno alla realtà, ma alla realtà vera, quella che non hai potuto cambiare perchè stavi male, e nessuno ti aiuta se non hai perso gambe o braccia per l'invalidità. Sei solo uno che ha perso tempo per loro. E così ti ritrovi tu, col tuo corpo, meno un pezzo, a lottare di nuovo con il mondo, per una vita normale, dove se non sei magro non sei cool, dove ti telefonano per farti cambiare operatore telefonico perchè risparmi, dove i testimoni di geova ti suonano per dirti che dio ci salverà da tutte le malattie molto presto.

    E' stato bello trovare degli amici, anche se erano amici di tumore, come quelli che hai tu ora, quando vai all'ospedale e trovi tanta gente felice di parlare con te, che poi quando guarirai, ne sono certo, ti rimarrà, ma che non avresti altrimenti mai incontrato.

    Io non sono solo, ho il mio gruppo di amici, esco, vado in palestra da quando mi sono ripreso dall'operazione, ma non è mai come è stato prima.

    Forse sono io che non sono adatto al mondo, o forse sono solo dei complessi mentali di un 23enne uscito dal "tunnel" da qualche mese, ma prima della malattia ero felice, ora non lo sono più. Cazzo.

    Quindi fatti forza e vedi anche il positivo in quello che accade, perchè la vita dei "tornati alla vita" è difficile da un'altra prospettiva.

    Saluti e in bocca al lupo

    Sempre a disposizione per parlare.

  9. ciao Anna Lisa, non ho mai commentato ma ti leggo da un pò..voglio solo dirti che sei spesso nei miei pensieri, e ti abbraccio forte!!!

  10. la prima buona notizia è che sei entrata nella risonanza magnetica, lo vedi che esageri quando dici che sei gonfia? quando le faccio io, il culone entra a stento 😉
    in ogni caso, annetta mia lo sai che andrà meglio, lo sai che a chi è più forte si chiede più forza, adesso piano piano, un giorno dopo l'altro, e poi sempre più in forze, vedrai. e non credere che li fai soffrire la mamy e qualcuno, non credo che non benedicano giorno che ti hanno accanto. lo facciamo noi da così lontano.
    ti bacio delicata delicata da non farti male alle vertebrolle, forza

  11. Mio marito è al 4° ciclo di chemio, un'ombra di se stesso, non ha più forze! Oltre agli altri farmaci anche il cortisone ora lo sta facendo soffrire, perchè gli crea scompensi alla glicemia! Oggi lo tengono in ospedale per un pò di giorni. Vedremo come va a finire.

    Comprendo anche se alla lontana la tua angoscia per l'incertezza del domani ed il tuo panico per  la perdita dell'amica di stanza. La leggo anche sul volto di mio marito, nelle sue parole di frasi spezzate, quasi ad aver paura di finire il concetto per non vederlo avverare troppo presto.

    CORAGGIO, non ci sono altre parole, da dire, che CORAGGIO!
    Un abbraccio Renata 

  12. Mi ricorda la situazione di mia mamma… per una cosa che "miglioricchia" grazie ad una (delle innumerevoli) medicina, se ne "sfasciano" un altro paio!
    Tieni botta, hai ragionissima a lamentarti ma cavoli… arriverà bene la svolta in positivo, no?
    Un abbraccio,
    Shunrei

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  1. ciao anna….sto scrivedno un libro per la mia mamma che purtroppo non ce l'ha fatta,un libro sul cancro,sul coraggio,sul dolore….voglio raccontare,lo devo a lei,lo devo a chi tutti i giorni sta combattendo….
    tu non puoi nn esserci….vorrei chiederti una frase,una parola…quello che vuoi…ma ti voglio nelmio libro….
    anche se nnc conosciamo,tu sei mia amica,io vivo con te tutto quello che t capita….per questo per me è cosi importante averti nella mia storia…semplice ma vera.
    ti ringrazio in anticipo e se vuoi mandarmi qualcosa in pvt t lascio la mia mail…

    ciao annalisa…sono con te,sempre!
    alessia

    iaia7787@katamail.com

  2. vorrei poter trovare una parola di conforto.
    è durissima per te, e non ci sono frasi che possano farti sentire meglio, non fisicamente.
    ma.
    sì, proprio ma.
    ma non vergognarti per piacere.
    non ne hai motivo.
    in questo momento forse l'estetica del tuo corpo non risponde ai canoni standard, ma è bello leggerti, sei una persona intelligente, lo si percepisce in modo netto dai tuoi messaggi.
    la tua bellezza arriva da dentro.
    poi quando avrai smaltito il cortisone tornerà anche la normalità del tuo corpo.
    esci comunque, non negarti ciò che riesci a fare per paura degli sguardi altrui. tanto sono sempre e solo di due tipi: di simpatia, che scaldano, opppure stornati troppi in fretta, di chi ha paura. tu accetta solo i sorrisi.
    un abbraccio, anna
    (da fe)

  3. una cosa dicevo sempre a mio padre in queste settimane, giusto un anno fa: hai il diritto di essere incazzato papà, con il destino, con dio o chi per esso. hai diritto di essere spaventato, hai diritto di piangere anche davanti a me, la tua bambina, hai diritto di avere paura, hai diritto di farti prendere dallo sconforto, di chiederti perchè è toccato proprio. te… e anche tu ce l'hai. Un abbraccio

  4. Continuo a leggerti sperando sempre di trovare la buona notizia, la speranza che si accende forte e seriamente e non smetterò mai di leggerti perchè per me quella speranza è sempre viva e concreta.
    A volte è difficile trovare le parole per commentarti ma il cuore quello è sempre lì accanto a te.

  5. Cara,
    lotterai ancora fino a che ce ne sarà bisogno. E con la voglia di vivere che hai troverai la forza di lottare anche quando ti sembrerà di non avere più risorse fisiche o mentali.
    Anche continuare a scrivere i tuoi pensieri, a non lasciarti schiacciare dallo sconforto e dalla solitudine è un modo di lottare.

    Anche il blog è un modo per dar spazio alla vita, ai tuoi bisogni, a te stessa.
    Scusa la banalità.

    Un abbraccio
    @nna

  6. Lo capisco che sei stanca, stanca davvero e ti chiedi perchè… non c'è risposta, purtroppo, se non nella fede, credo. Perchè la sofferenza? E' un anno che me lo chiedo e ora come ora, l'unica risposta è che non c'è risposta, solo accettazione che, però, può essere moderatamente serena se si ha la fede e si guarda la croce. Mia cara, io soffro con te e vorrei che tu davvero sentissi il mio affetto… Ecco,io ho trovato un senso nello scoprire la solidarietà umana e l'importanza di condividere emotivamente il nostro travaglio. Di più non so dire.

  7. vorrei che tutti i tuoi vorrei diventassero realta'…

    …e Dio solo sa quello che sarei disposta a fare affinchè tutte le sue sofferenze svanissero….

    purtroppo sono  una semplice persona che nonostante si sforzi tanto, riesce solo a volerti bene, tanto bene….

    t abbraccio
    i.A

  8. Ciao,
    Ti scrive uno che sà cosa stai passando perchè ha fatto un cammino parallelo al tuo, e ha lasciato anche un pezzo del suo corpo durante il percorso, a costo di uscirne.

    Dicono che dopo, ti senti più forte, ti senti un leone, perchè le difficoltà della vita sono niente in confronto a quello che hai passato.

    Per me non è stato così. Paradossalmente si stava meglio quando si stava male. Tutto il mondo pareva più "umano", come dovrebbe essere. Le persone erano cordiali, e non come adesso, che per strada non sanno cosa hai passato, e se non accelleri immediatamente quando diventa verde ti urlano, ti salterebbero addosso, per strada ti urtano se tu non ti sposti, ti sbattono la porta in faccia quando cerchi lavoro perchè non hai abbastanza esperienza, esperienza che non hai potuto fare perchè eri a fare 3 ore tutte le mattine di iniezioni di chemioterapici neurotossici, passando i pomeriggi con un innaturale torpore e con il freddo addosso, che neanche 4 piumoni facevano passare, con la pelle solcata da righe nerastre (macchie allergiche del fegato, dice il dottore) che ancora oggi si vedono (sembro l'uomo tigre), coi dolori alle ossa e senza capelli.

    Si, il guarire è un ritorno alla realtà, ma alla realtà vera, quella che non hai potuto cambiare perchè stavi male, e nessuno ti aiuta se non hai perso gambe o braccia per l'invalidità. Sei solo uno che ha perso tempo per loro. E così ti ritrovi tu, col tuo corpo, meno un pezzo, a lottare di nuovo con il mondo, per una vita normale, dove se non sei magro non sei cool, dove ti telefonano per farti cambiare operatore telefonico perchè risparmi, dove i testimoni di geova ti suonano per dirti che dio ci salverà da tutte le malattie molto presto.

    E' stato bello trovare degli amici, anche se erano amici di tumore, come quelli che hai tu ora, quando vai all'ospedale e trovi tanta gente felice di parlare con te, che poi quando guarirai, ne sono certo, ti rimarrà, ma che non avresti altrimenti mai incontrato.

    Io non sono solo, ho il mio gruppo di amici, esco, vado in palestra da quando mi sono ripreso dall'operazione, ma non è mai come è stato prima.

    Forse sono io che non sono adatto al mondo, o forse sono solo dei complessi mentali di un 23enne uscito dal "tunnel" da qualche mese, ma prima della malattia ero felice, ora non lo sono più. Cazzo.

    Quindi fatti forza e vedi anche il positivo in quello che accade, perchè la vita dei "tornati alla vita" è difficile da un'altra prospettiva.

    Saluti e in bocca al lupo

    Sempre a disposizione per parlare.

  9. ciao Anna Lisa, non ho mai commentato ma ti leggo da un pò..voglio solo dirti che sei spesso nei miei pensieri, e ti abbraccio forte!!!

  10. la prima buona notizia è che sei entrata nella risonanza magnetica, lo vedi che esageri quando dici che sei gonfia? quando le faccio io, il culone entra a stento 😉
    in ogni caso, annetta mia lo sai che andrà meglio, lo sai che a chi è più forte si chiede più forza, adesso piano piano, un giorno dopo l'altro, e poi sempre più in forze, vedrai. e non credere che li fai soffrire la mamy e qualcuno, non credo che non benedicano giorno che ti hanno accanto. lo facciamo noi da così lontano.
    ti bacio delicata delicata da non farti male alle vertebrolle, forza

  11. Mio marito è al 4° ciclo di chemio, un'ombra di se stesso, non ha più forze! Oltre agli altri farmaci anche il cortisone ora lo sta facendo soffrire, perchè gli crea scompensi alla glicemia! Oggi lo tengono in ospedale per un pò di giorni. Vedremo come va a finire.

    Comprendo anche se alla lontana la tua angoscia per l'incertezza del domani ed il tuo panico per  la perdita dell'amica di stanza. La leggo anche sul volto di mio marito, nelle sue parole di frasi spezzate, quasi ad aver paura di finire il concetto per non vederlo avverare troppo presto.

    CORAGGIO, non ci sono altre parole, da dire, che CORAGGIO!
    Un abbraccio Renata 

  12. Mi ricorda la situazione di mia mamma… per una cosa che "miglioricchia" grazie ad una (delle innumerevoli) medicina, se ne "sfasciano" un altro paio!
    Tieni botta, hai ragionissima a lamentarti ma cavoli… arriverà bene la svolta in positivo, no?
    Un abbraccio,
    Shunrei

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